Sunday, December 18, 2011

NBA preseason day 2

Seppur sia la seconda notte di preseason, c’erano molte prime volte. Prime partite per tutte le squadre, primi minuti, punti, assist, partite per molti giocatori. Prime visioni di cosa può riservare il futuro o nomi già conosciuti che si dimostrano in forma, o meno.

Iniziamo con il derby della Grande Mela, il primo dei due previsti prima dell’inizio della stagione regolare. Dopo una partenza dove Morrow segna 7 punti, come tutti i Knicks, su 9 totali dei Nets, si iniziano a notare alcune cose. Deron Williams (9 con 6 assist e 6 palle perse), nonostante abbia giocato in Europa, non sembrava tanto attento al gioco, Lopez da doppia doppia (15 più 11), ma non in piena forma nei movimenti, mentre Anthony (17 punti in tre quarti) e Stoudemire (10 con 6 rimbalzi) sembrano essere più pronti. Chandler, alla sua prima partita, gioca bene coma sa fare in difesa, prende pochi rimbalzi, ma perché c’erano Fields (che inizia tirando 3/3 senza poi segnare altro), Douglas e Amare. É solo l’inizio. La vera differenza viene fatta dalla panchina dei Knicks. Iman Shumpert (16 punti), Rookie, e Renaldo Balkman (20 punti con 7/10 al tiro) è una gradita sorpresa, che segna 7 punti in fila all’inizio dell’ultimo parziale con cui i Knicks allungano definitivamente.
Risultato finale: 92-83
New York Knicks

Andiamo in Texas, Spurs ridimensionati, senza Duncan e Parker, ospiti a Houston. Partita mai in discussione. Rockets sempre in vantaggio fino alla fine. In doppia cifra per gli speroni Splitter, Blair, Bonner e l’immortale Ginobili (13, 16, 12 e 16). Sponda Houston invece si mette in evidenza il conosciuto Scola (20 punti). Non mancano le doppie cifre dalla panchina, Dragic con 11 e Williams con 14 punti e 9 rimbalzi. Chi invece si fa notare più di tutti con la sua doppia doppia è Jordan Hill (17 più 13 al termine).
Risultato finale: 87-101
Houston Rockets

Nella California giocavano invece Kings e Warriors. Fredette, decima scelta dell’ultimo draft per Sacramento, parte titolare e segna 21 punti con 7/11 dal campo e 4/6 dalla distanza, sua specialità. Altri quattro sono i suoi compagni in doppia cifra, tra cui Thornton e Evans (21, 17 con 7 assist). Per Golden State invece abbiamo 4 dei titolari in doppia cifra, Ellis, Curry, Lee e Wright (18, 22, 16 con 8 rimbalzi, 11). Dalla panchina Udoh con 10.
Risultato finale: 96-107
Golden State Warriors

Finalmente arriviamo al match che più mi interessava. Wolves che ospitavano i Bucks, con una buona presenza di giovani talentuosi. Per Milwaukee è il momento del ritorno in campo per Bogut, dopo il brutto infortunio subito alla mano, titolare, con 9 punti e 6 rimbalzi in 26 minuti. Top scorer per i Bucks però sarà il Rookie Jon Leuer, dalla panchina con 18 punti. Dall’altra parte abbiamo molti giovani che si sono fatti vedere. Il Rookie Derrick Williams entra dalla panchina per segnare 14 punti con 8 tiri, tanti quanto il nuovo arrivato, con l’anello al dito da Dallas, J.J. Barea. Top scorer dell’incontro saranno Beasley, 21 punti con 6 rimbalzi e il solito Love (Mr. double-double) che ai 21 punti aggiunge 15 sontuosi rimbalzi. Il tanto discusso Rookie spagnolo, Ricky Rubio fa vedere perché i compagni amano giocare con lui. Passaggi precisi, sia negli spazi che nel tempismo. Deliziosi. Entrando dalla panchina chiuderà con 6 punti, 6 rimbalzi, 7 assist, 2 recuperi e solo 1 palla persa, per un’ottima regia e ottime assistenze ai compagni, Love in primis. Da ricordare la migliore giocata della notte, passaggio al bacio di Rubio per l’alley-oop di Williams. Tra Rookie ci si intende bene direi.
Risultato finale: 96-117 Minnesota Timberwolves

Saturday, December 17, 2011

NBA is back

L’NBA e tutto il suo fantastico mondo è tornata. Show, business, ma soprattutto grande basket. La preseason è iniziata questa notte con 4 partite: i Pistons ospitavano i Cavs, Phila giocava contro i Wizards, i rimaneggiati Hornets a Memphis e (un remake playoff, seppur primo turno) i Bulls dai Pacers.

Cleveland batte Detroid grazie alla prima scelta del draft 2011, Kyle Irving. Irving entra dalla panchina ma sarà il secondo migliore realizzatore della notte, la sua prima notte, con 21 punti in 27 minuti scarsi. Dall’altra parte in evidenza Ben Gordon con 17 punti, un Monroe da 12 più 13 e soprattutto Austin Daye con 18 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate.
Risultato finale: 91-87
Cleveland Cavaliers

Washington ospitava i 76ers. Nella serata no di Iguodala, terminerà con 0 punti e 7 tiri in 20 minuti, ci pensa la panchina a portare la squadra ad una vittoria con uno scarto di 25 punti. Oltre a Brand, Hawes e Holiday (11, 14 più 9 e 12 rispettivamente), avranno Evan Turner con 16 punti e 7 rimbalzi e l’MVP della partita, un Louis Williams da 19 punti con 7/10 dal campo in 20 minuti tondi. Sull’altra sponda solo Blatche in doppia cifra, con 18 punti, mentre McGee sfiora la doppia doppia con 9 e 8. Wall avrà solo la miglior giocata della notte a conforto.
Risultato finale: 103-78
Philadelphia 76ers

Passiamo dove ci sono gli orsi e troviamo i calabroni a dominarli. Vittoria per 97 a 90. Belinelli parte titolare e gioca quasi 30 minuti. Come Jarret Jack, con l’unica differenza che segna solo 9 punti contro i 24 (top scorer della notte), a cui aggiunge 6 assit e 6 rimbalzi del play Hornets. Degna di nota il buzzer beater di Zach Randolph alla prima sirena con l’unica tripla, tentata e segnata, della sua partita. Rudy Gay si è ripreso dall’infortunio giocando 25 minuti abbondanti per 15 punti.
Risultato finale: 97-90
New Orleans Hornets

Arriviamo infine nell’Indiana, dove sono ospiti i Bulls. Remake del primo turno ad Est degli scorsi playoff. Indiana, memore quella serie dove Rose dominò, parte subito a razzo con un parziale di 6-0 e 2 falli commessi da Rose nel primo minuto e 47. Il massimo vantaggio verrà toccato a 5 minuti dalla prima sirena con 21-9 per Indiana. Il quarto terminerà 33-22 Pacers. Tutti gli starter di casa andranno in doppia cifra, con Hansbrough e George in doppia doppia. D’altro canto i Bulls oltre a Noah, Rose e Deng, hanno anche una certa panchina. 15 per Watson e 12 per Gibson, a cui basta il secondo parziale per portarsi avanti 52-47 per poi controllare nella restante metà della partita.
Risultato finale: 95-86
Chicago Bulls


Wednesday, December 14, 2011

HTC Sensation XL

La confezione di Sensation XL nasconde una gradita sorpresa : le cuffie Monster Beats Audio by Dr. Dre. Si tratta degli auricolari in-ear più alla moda del momento, ma non che non fanno della moda l’unico punto a loro vantaggio. Le cuffie sono realmente di qualità ottima e valgono tutti i 100€ a cui sono solitamente vendute. Le cuffie sono fornite con una comoda bustina e molti adattatori per i gommini delle cuffie in-ear. Troviamo inoltre alimentatore e cavo microUSB.
Lo smartphone è costruttivamente molto buono. Soffre di un paio di piccole ingenuità: una chiusura che lascia una minuscola fessura (non fastidiosa, ma brutta da vedere per i perfezionisti) e una forma che fa scivolare più del voluto lo smartphone in mano. La scocca posteriore costituita quasi interamente in metallo e questo ne aumenta però la qualità costruttiva.
Il processore è da 1,5GHz, ma non è un dual core. Troviamo poi 1GB di RAM e 16GB di memoria interna non espandibili. Un peccato per uno smartphone che fa della multimedialità il suo punto forte. La fotocamera è da ben 8Megapixel ed è presente anche una webcam frontale. Non mancano tutti i sensori e i chip per la connettività del caso, anche se manca una uscita HDMI.
Lo schermo di Sensation XL è la vera rivelazione di questo prodotto (insieme all’audio in abbinamento alle cuffie Beats). La risoluzione rimane sempre 480 per 800 pixel (quindi inferiore anche a quella di Sensation XE con schermo di dimensioni inferiori), ma non per questo sfigura. Il display è in tecnologia SuperLCD, che non aveva mai reso bene come su questo Sensation XL. I colori sono molto fedeli, la luminosità altissima e la resa così alta è data dalla sua estrema vicinanza al vetro del telefono. Anche la risoluzione non sfigura affatto e anzi immagini e video appaiono ben definiti, anche se sicuramente una risoluzione superiore avrebbe reso questo schermo a tutti gli effetti perfetto.
A conclusione possiamo anche far notare che lo schermo non trattenga nessun tipo di impronta, facendo aumentare l’impressione dello schermo di ottima qualità.
Il software è sempre quello Sense di HTC (ora alla versione 3.5): ottimo. Grande integrazione con i social network, fluidità impareggiabile ed effetti grafici (come quelli del meteo) fantastici. Anche i software aggiuntivi sono tutti di ottima qualità e ognuno da un valore aggiunto allo smartphone stesso (Azioni e Email solo per far un esempio).
Il browser è molto fluido e supporta pienamente Flash Player. Anche lo zoom è fluido. L’unica mancanza sembra però essere l’impossibilità di visualizzare con il browser di default siti in versione mobile che funzionano solo in modalità full.
Il lettore musicale si è evoluto ancora (in onore di Beats Audio) arrivando a raggiungere quasi la perfezione. Peccato invece per il lettore video che non supporta filmati mp4 HD e mkv. Funzionano invece benissimo gli avi in divx.
Molto buona l’autonomia. Il suo punto forte sembra essere il bassissimo consumo quando il telefono è inutilizzato. Con un uso medio siamo arrivati quasi a due giorni di autonomia, senza però mai utilizzare il lettore musicale con tecnologia Beats che ovviamente pesa molto sul consumo totale.
Il prezzo risulta ancora un po’ alto e questo è dovuto in parte anche alla tipologia di cuffie in dotazione. 525€ per il modello con cuffie in-ear e 605€ per la versione con cuffie standard.

 Video recensione:

Tuesday, December 13, 2011

Redesign Twitter

Twitter ha presentato il suo nuovo design, rinnovato nell'aspetto e con nuove funzioni. Novità sia nell’ambiente browser che nelle apps per Android e iPhone.
La novità più evidente è l'introduzione di nuovi tasti di navigazione che grosso modo ricalcano le tab di navigazione già esistenti, ma con una nuova grafica. C'è infatti, il tasto "home", facilmente distinguibile in quanto rappresenta proprio una casa, attraverso cui si accede alla propria timeline che contiene i cinguettii degli utenti di cui si seguono le attività. Sempre in questa pagina dovrebbe essere possibile visualizzare tutti i contenuti condivisi dagli utenti che si seguono in quanto Twitter afferma di aver migliorato la funzione che permette di aprire foto e video caricati direttamente nella colonna laterale di questa pagina. Accanto ad esso ci sono simboli univoci per indicare la sezione con le menzioni (@), quella per vedere di che si sta parlando sul social network (#) che unisce la precedente sezione trending topic con Top Stories e utenti consigliati, e quella per accedere al proprio profilo, che contiene anche i messaggi diretti ricevuti e inviati.Ancora una volta, poi, ripensando la sua piattaforma il tecnofringuello cerca di trovare un modo per monetizzare il successo di pubblico: ora lo fa provando ad introdurre un nuovo tipo di profilo specificatamente pensato per il marketing. Sono state introdotte nuove pagine brand, che permettono al responsabile di un marchio o di un'azienda di impiegare un'immagine più grande e di mettere in evidenza uno specifico cinguettio (un tweet sponsorizzato, strumento già introdotto nelle versioni precedenti della piattaforma) che si espande quando un utente apre per la prima volta la sua homepage. Alcune società rinomato hanno già intrapreso questa strada.Accanto alle novità visibili attraverso la sua piattaforma, poi, Twitter ha introdotto anche funzioni per agevolare la sua presenza su siti diversi: la principale è rappresentata dalla possibilità di embeddare un cinguettio all'interno di un sito terzo con tanto di tasti per rispondere, re-twittare, esprimere la propria preferenza per il tweet oppure seguire direttamente il suo autore. Questa opzione è attiva al momento sulle piattaforme WordPress e Posterous Spaces.Sempre da siti diversi da Twitter, poi, vi sono ora due tasti per interagire direttamente con l'account di un autore oppure per interagire con un topic contrassegnato da un hashtag. Cliccando sull’hashtag #newtwitter si può vedere che ne pensano gli utenti, del nuovo look di Twitter. C’è chi, piuma a parte al posto della penna, si sente spaesato per via della grafica invertita, chi si lamenta perché con i nomi che appaiono prima dei nickname non riconosce più nessuno e chi invece accoglie con entusiasmo la nuova interfaccia. E quelli a cui, come riporta Mashable, il nuovo look del social network sembra ricordare quello di Facebook.

Thursday, December 8, 2011

Acer Liquid Express

Acer non ha molti dispositivi Android, ma il Liquid Express è un’eccezione, con integrata una sorpresa: il chip NFC. Esteticamente è quasi identico al Liquid Mini, anche se più grande rimane utilizzabile con una mano. Processore da 800MHz, 512MB di RAM e 150MB di memoria interna non sono certo le migliori caratteristiche, e avrebbero potuto far contenere maggiormente il prezzo. Troviamo in compenso il chip NFC. Ottimi colori e risoluzione da 320x480 sono adeguate per un 3,5 pollici. La risposta del touchscreen invece non sembra essere migliorata rispetto ai precedenti modelli. I software Acer hanno ancora un margine enorme per migliorare. La barra delle notifiche è tornata in alto, il launcher arriva fino a 7 schermate, comprendendo anche widget. La fluidità invece lascia a desiderare. Installando Launcher Pro, qualche problema viene risolto. Con l’aggiunta di software alternativi non si rallenta particolarmente il dispositivo. Il browser risulta rallentato nelle operazioni di zoom. L’autonomia invece non è quella che è diventata uno standard. É superiore alla giornata, anche se bisogna scordarsi di finire due giorni pieni. Per il tipo di smartphone, 249€ sono tanti.

Video recensione: