Monday, January 10, 2011

Power ranking 3 gennaio

Per questo power ranking di inizio anno mi limiterò a fare l'elenco delle squadre, il loro miglioramento e il record, aggiornato al 10 gennaio.
Le squadre che hanno ottenuto i maggiori miglioramenti in questa speciale classifica sono i Chicago Bulls, con il ritorno di Carlos Boozer, e i San Antonio Spurs, che continuano a sorprendere con la loro marcia da record, con ben tre posizioni guadagnate. Chi invece è sceso maggiormente sono: la squadra dal peggior record dello scorso anno, i New Jersey Nets, New York Knicks, senza Gallinari, e Dallas Mavericks, senza Butler, ma soprattutto senza Nowitzki, con le tre posizioni perse.

Squadra

W (vinte)
L (perse)
1
San Antonio Spurs
3
31
6
2
Miami Heat
1
30
9
3
Boston Celtics
1
28
8
4
Dallas Mavericks
3
26
10
5
Orlando Magic
2
25
12
6
Chicaco Bulls
3
24
12
7
Los Angeles Lakers
2
27
11
8
Utah Jazz
2
25
13
9
Oklahoma City Thunder
1
25
13
10
Denver Nuggets
2
20
16
11
New Orleans Hornets
=
22
16
12
Atlanta Hawks
1
25
14
13
New York Knicks
3
21
15
14
Portland Trail Blazers
1
20
18
15
Houston Rockets
1
16
21
16
Memphis Grizzlies
2
17
20
17
Philadelphia 76ers
=
15
22
18
Phoenix Suns
2
15
20
19
Milwakee Bucks
=
14
21
20
Golden State Warriors
1
15
22
21
Indiana Pacers
1
14
20
22
Toronto Raptors

13
24
23
Los Angeles Clippers
2
12
24
24
Charlotte Bobcats
2
13
21
25
Detroit Pistons
2
12
24
26
Minnesota Timberwolves
1
9
29
27
New Jersey Nets
3
10
27
28
Sacramento Kings
1
8
26
29
Washington Wizards
1
9
26
30
Cleveland Cavaliers
=
8
29

Sunday, January 9, 2011

Segni zodiacali

Un giorno qualcuno mi chiese se credevo nei segni zodiacali, se pensavo che ci fosse qualcosa di fondato negli oroscopi e tutto quello che ci gira attorno. Ora vorrei chiarire la mia posizione in tal proposito. Citando Paolo Fox: “Non credete agli oroscopi, verificateli.”. Io non ci credo, proprio perché ho provato a seguire l'oroscopo, o i segni ascendenti e mi sono accorto che la maggior parte delle volte non erano corrispondenti. Spesso le persone si concentrano solo sulle volte che corrispondono proprio perché vogliono avere una scusa per crederci. Io mi sono imposto di fare un calcolo matematico, annotare quando e quanto queste previsioni erano esatte per me e per le persone con lo stesso segno. Quindi la mia conclusione è che per la mia esperienza non sono veritiere le storie che girano attorno ai segni zodiacali.

Power ranking 27 dicembre

  1. Dallas Mavericks: (+4). I texani stanno attraversando un periodo d'oro. Le ultime partite senza Nowitzki e Butler, comunque vincenti, hanno dimostrato che creano un gioco molto efficacie. Jason Terry segna con continuità tiri importanti, in minuti decisivi (gli ultimi cinque minuti, con sei o meno punti di scarto). Kidd dimostra una volta di più di essere ancora uno dei migliori playmaker nella lega, nonostante la sua età.
  2. Boston Celtics: (-1). Nonostante gli infortuni il coach Doc Rivers trova sempre il modo per far giocare bene la squadra. Tutti i giocatori si impegnano a fondo e fanno quello che gli viene richiesto. I risultati si vedono, si vince spesso.
  3. Miami Heat: (+1). Fintanto che le tre stelle giocano al altissimi livelli senza pestarsi i piedi, gli altri giocatori di Miami possono anche non fare molto. Io rimango scettico al riguardo. Per ora questa formula sembra funzionare.
  4. San Antonio Spurs: (-2). I veterani hanno già iniziato a rallentare, o è solo una breve flessione? Solo il tempo potrà dirlo. Intanto rimangono ai livelli dei Bulls di Jordan da record con 70 vittorie finali. Direi che non è male come ritmo!
  5. Los Angeles Lakers: (-2). L'impressione sembra quella di una squadra svogliata, che considera non importanti le partite di regoular season. Il tempo ci confermerà o contraddirà questo momento così così dei campioni in carica.
  6. Utah Jazz: (+1). Questa squadra senza Okur (infortunio) e al posto di Boozer, il giovane Jefferson, sta facendo bene. Ha conquistato la quinta piazza della NBA e ha permesso a Jerry Sloan di superare Pat Riley nella lista degli allenatori più vincenti di sempre.
  7. Orlando Magic: (+2). Con lo scambio che riporta Hedo a Orlando in cambio di Gortat (unico cambio di Howard) e Carter, i Magic sembrano aver subito ingranato la marcia giusta. Turkoglu è tornato ai livelli dell'anno delle finali contro i Lakers, mentre le altre “pedine” (Gilbert Arenas e Jason Richardson) sembrano integrarsi bene, tanto da riuscire a battere Celtics e Spurs in breve tempo.
  8. Oklahoma City Thunder: (-2). Statistiche alla mano, stanno facendo meglio della scorsa stagione da playoff. Era prevedibile, ma se ci concentriamo bene notiamo che quando invece che correre, ragionano in attacco hanno un record di 11-2.
  9. Chicaco Bulls: (-1). Con il ritorno di Boozer, seppur perdendo Noah, tutta la squadra gioca meglio. Deng sembra esser tornato ai livelli di qualche stagione fa e Derrick Rose ha trovato un compagno con cui poter infiammare il parquet con i loro giochi a due.
  10. New York Knikcs: (+1). L'attacco e Stoudemire hanno rallentato un po', ma qualche vittoria arriva comunque. Ora Gallinari si è infortunato, ma starà fuori solo qualche settimana. Intanto Felton e Chandler sembrano dei giocatori quasi da All Star Game. Finché giocano così possono solo fare bene.
  11. New Orleans Hornets: (+1). Hanno decisamente rallentato dopo l'inizio migliore di tutti. Belinelli alterna serate con buone percentuali e con statistiche in doppia cifra a partite con pessime percentuali che rallentano la squadra. Paul è il leader per le palle rubate ed è terzo per gli assist, ma ciò non dovrebbe sorprendere per niente.
  12. Denver Nuggets: (-2). I Nuggets hanno giocato senza Carmelo Anthony e perso quattro su cinque incontri. I ragazzi di George Karl non sembrano in grado di competere con le squadre da media classifica senza Melo.
  13. Atlanta Hawks: (=). Senza Joe Johnson le aquile della Georgia hanno trovato comunque un loro equilibrio in attacco. Per questo si ritrovano ad essere costanti e allo stesso punto di inizio stagione.
  14. Houston Rockets: (+2). Dopo l'inizio disarmante, la perdita di Yao Ming per l'intera stagione e l'assenza di Aaron Brooks, i Rockets hanno iniziato a vincere qualche partita, a giocare ogni tanto. Tutto ciò non basta per tagliare il traguardo dei playoff, soprattutto ad Ovest, ma sarà necessario aspettare il ritorno di Brooks, che supporterà Martin e Scola.
  15. Portland Trai Blazers: (=). Con la squadra della sfortuna, se così vogliamo chiamare le scelte dei giocatori spesso ai box, c'è poco da aspettarsi, se non almeno mantenere questo ritmo.
  16. Phoenix Suns: (-2). I Suns sono in una striscia di tre sconfitte per la terza volta in stagione. Ma ciò che differenzia le altre da questa è il programma NBA. Ora giocheranno nove partite critiche. Saranno sette in casa, di cui cinque con squadre dal record vincente e l'ultima contro i Blazers (ottavi ad Ovest).
  17. Philadelphia 76ers: (=). Dai risultati non si direbbe ma con qualche partita senza Iguodala, Meeks e Holiday si sono resi assoluti protagonisti, pur non vincendo, di partite tirate. La franchigia spera che i due giovani continueranno a giocare così, o addirittura meglio.
  18. Memphis Grizzlies: (+1). Con la rottura ormai imminente della squadra con Mayo, si deciderà di cambiare qualcosa, puntando su Conley Gay e Gasol come giovani. Dovranno stare attenti a sfruttare bene questa opportunità di scambio e prendere le giuste pedine.
  19. Milwakee Bucks: (+1). Senza Jennings e Gooden il resto della squadra sta faticando ma sta anche portando vittorie importanti per il record finale e un buon posizionamento a fine stagione. Bogut è tornato al 100% dall'infortunio, Boykins gioca veramente bene, e Roberts sta attraversando un ottimo periodo.
  20. Indiana Pacers: (-2). Se i Pacers non tirano bene, è risaputo che perdono. In questo periodo non riescono più ad ottenere quelle prestazioni fenomenali di inizio stagione, per questo le vittorie stentano a venire.
  21. Golden State Warriors: (+4). Monta Ellis è tornato. E si sente, a dir poco! In una settimana ha fatto registrare quasi 40 punti, 7 assist e 3 rubate di media. Curry lo aiuta molto egregiamente e si toglie un po' di pressione a quei giocatori che dovevano segnare o costruire in sua assenza. Per questo sono la squadra che più ha scalato il power ranking. Ringraziate Ellis.
  22. Toronto Raptors: (-1). Senza Bargnani (miglior realizzatore della squadra), Toronto fatica di più a vincere. Calderon si carica di responsabilità e riempie di assist i compagni, DeRozan segna e corre molto volentieri. Fra poco però arriverà una serie importane di quindici partite, di cui 11 esterne.
  23. Detroit Pistons: (-1). McGrady ha giocato un paio di partite da stella. Prince e Hamilton giocano bene. Ma ribadisco che se vuoi ricostruire una squadra non puoi farlo da quei giocatori. I risultati sono comunque molto insufficienti.
  24. New Jersey Nets: (=). In estate hanno ingaggiato Jordan Farmar (ex Laker) da Free Agent e ora scambiano un lungo fuori rotazione per Sasha Vujacic sempre dai Lakers. Appena arrivato ci ha messo una sola settimana per ambientarsi e iniziare a tirare come sa fare.
  25. Los Angeles Clippers: (+1). Finalmente i Clippers iniziano a vincere, e il motivo sta nel fatto che finalmente Eric Gordon gioca decentemente. Griffin rimane impressionante, ma Gordon sta segnando la metà dei tiri che prova, che producono 21 punti di media nell'ultimo periodo. Come ho già detto se per caso si aggiunge un altro o un altro paio di giocatori (Davis, Kaman e Favors) questa squadra potrà fare bene.
  26. Charlotte Bobcats: (-3). Larry Brown è stato esonerato da Micheal Jordan. Sarà anche stata una rottura consensuale, ma ciò implica un periodo di rodaggio per un nuovo coach. Così è spiegato il salto in basso in classifica e le poche vittorie.
  27. Minnesota Timberwolves: (=). Kevin Love offre ancora numeri da capogiro, ma ultimamente anche Beasley e Ridnour offrono alla causa minuti importanti nelle frazioni decisive. Piano piano, ma molto lentamente, i lupi del Minnesota sembrano migliorare.
  28. Washington Wizards: (+1). Con il ritorno di Wall si creano molti miss-match. La partenza di Arenas l'avevamo prevista. Ora Wall dovrà cercare di ricostruire con i risultati una franchigia a pezzi. E dovrà farlo nell'anno da matricola. E per farlo dovrà dimostrare e confermare di essere quel giocatore dominante visto al college.
  29. Sacramento Kings: (+1). L'ultima squadra in classifica fatica molto a vincere per vari motivi. Evans non sta giocando neanche lontanamente come sa fare, e l'unico centro vero scelto al draft Cousins sembra impaurito dal mondo NBA.
  30. Cleveland Cavaliers: (-2). I “traditi” di Cleveland dovranno stare attenti a giocare sempre al massimo per poter vincere qualche partita, se non vogliono essere superati da tutti in classifica. Questa stagione comunque sarà un disastro, chissà il perché..

Dan Peterson

Dan Peterson
Un nome che gli amanti del basket conoscono. Chi per i suoi anni trascorsi nell'Olimpia Milano degli anni d'oro dove vinse tutto, chi lo conosce come telecronista, chi come esperto. Negli anni ha sempre trovato il modo per non allontanarsi dalla sua grande passione: il basket. In tanti lo conoscono anche per via del suo accento americano, o perché negli ultimi anni si è allargato ad altri sport, rimanendo però fedele alla palla a spicchi. Oggi compie 75 anni. E qualche giorno fa è tornato ad allenare! Avete capito bene. Dopo la sconfitta contro Cantù, il signor Armani ha pensato bene (era ora!!) di esonerare Piero Bucchi dalla panchina milanese. In seguito ha chiamato “Il Coach” e gli ha chiesto se voleva tornare per la sua squadra del cuore. Peterson ha risposto presente. È così che tornò il vecchio ma arzillo coach che trascinò Dino Meneghin e Mike D'Antoni a vincere tutto negli anni '80. molti sono gli scettici, ma ancora di più sono quelli convinti che riporterà l'Armani Jeans Milano a vincere qualcosa e interrompere il dominio senese di Pianigiani. Io sono dell'idea che con Peterson si possa solo migliorare, anche perché prima c'era Bucchi. Non ho mai avuto stima per Piero Bucchi, per via del suo approccio all'allenamento e alla partita. Il culmine ed esempio calzante è arrivato nella partita Milano-Siena di quest'anno. Se i giocatori non sono motivati e non hanno grinta è spesso colpa dell'allenatore che non è capace di motivare. “Il Coach” invece ha rivoluzionato il basket europeo negli anni '80. alcuni schemi e tattiche vengono usate ancora oggi (con opportune modifiche) per alcune squadre di spicco europeo. La sua filosofia e il suo ingrediente per la vittoria era il gruppo, la mentalità e la grinta in campo. Lo si notava sempre anche nei commenti delle partite che faceva. Milano ha i giocatori, mancava l'allenatore e la mentalità, con Dan Peterson ci sono tutti i presupposti che questi vuoti verranno colmati. Magari non quest'anno, dove ormai in Europa la stagione è finita, l'obbiettivo è il campionato (per me vince Siena, di nuovo..), ma l'anno prossimo il desiderio è quello di puntare ad interrompere la dinastia senese e darle veramente (anche in campo!) “filo da torcere”. L'ultima partita dove Dan sedeva in panchina è stata Milano-Caserta, e finì con la sua vittoria. La prima partita dopo il ritorno è la stessa. Ed è finita con la vittoria. Dopo tutti gli anni di “inattività” è tornato identico a prima. Stesse movenze, sempre lo stesso personaggio. Al Forum si sono presentati 7000 spettatori, non per vedere Milano, ma per vedere o rivedere Dan Peterson in panchina. Sempre il vecchio, quello che urla in faccia ai giocatori per svegliarli e scuoterli, con il suo slang unico e conosciuto da tutti. A fine partita ha confessato che si sentiva molto stanco e che gli ultimi minuti non passavano più e le sue gambe non reggevano più. Nonostante questo si è divertito, com'era prevedibile. Non resta da dire che è d'obbligo seguire il suo percorso, sperando di ritrovare lo spettacolo del passato che si sviluppa con il basket moderno.
Timeout Armani Jeans Milano