Sunday, December 18, 2011

NBA preseason day 2

Seppur sia la seconda notte di preseason, c’erano molte prime volte. Prime partite per tutte le squadre, primi minuti, punti, assist, partite per molti giocatori. Prime visioni di cosa può riservare il futuro o nomi già conosciuti che si dimostrano in forma, o meno.

Iniziamo con il derby della Grande Mela, il primo dei due previsti prima dell’inizio della stagione regolare. Dopo una partenza dove Morrow segna 7 punti, come tutti i Knicks, su 9 totali dei Nets, si iniziano a notare alcune cose. Deron Williams (9 con 6 assist e 6 palle perse), nonostante abbia giocato in Europa, non sembrava tanto attento al gioco, Lopez da doppia doppia (15 più 11), ma non in piena forma nei movimenti, mentre Anthony (17 punti in tre quarti) e Stoudemire (10 con 6 rimbalzi) sembrano essere più pronti. Chandler, alla sua prima partita, gioca bene coma sa fare in difesa, prende pochi rimbalzi, ma perché c’erano Fields (che inizia tirando 3/3 senza poi segnare altro), Douglas e Amare. É solo l’inizio. La vera differenza viene fatta dalla panchina dei Knicks. Iman Shumpert (16 punti), Rookie, e Renaldo Balkman (20 punti con 7/10 al tiro) è una gradita sorpresa, che segna 7 punti in fila all’inizio dell’ultimo parziale con cui i Knicks allungano definitivamente.
Risultato finale: 92-83
New York Knicks

Andiamo in Texas, Spurs ridimensionati, senza Duncan e Parker, ospiti a Houston. Partita mai in discussione. Rockets sempre in vantaggio fino alla fine. In doppia cifra per gli speroni Splitter, Blair, Bonner e l’immortale Ginobili (13, 16, 12 e 16). Sponda Houston invece si mette in evidenza il conosciuto Scola (20 punti). Non mancano le doppie cifre dalla panchina, Dragic con 11 e Williams con 14 punti e 9 rimbalzi. Chi invece si fa notare più di tutti con la sua doppia doppia è Jordan Hill (17 più 13 al termine).
Risultato finale: 87-101
Houston Rockets

Nella California giocavano invece Kings e Warriors. Fredette, decima scelta dell’ultimo draft per Sacramento, parte titolare e segna 21 punti con 7/11 dal campo e 4/6 dalla distanza, sua specialità. Altri quattro sono i suoi compagni in doppia cifra, tra cui Thornton e Evans (21, 17 con 7 assist). Per Golden State invece abbiamo 4 dei titolari in doppia cifra, Ellis, Curry, Lee e Wright (18, 22, 16 con 8 rimbalzi, 11). Dalla panchina Udoh con 10.
Risultato finale: 96-107
Golden State Warriors

Finalmente arriviamo al match che più mi interessava. Wolves che ospitavano i Bucks, con una buona presenza di giovani talentuosi. Per Milwaukee è il momento del ritorno in campo per Bogut, dopo il brutto infortunio subito alla mano, titolare, con 9 punti e 6 rimbalzi in 26 minuti. Top scorer per i Bucks però sarà il Rookie Jon Leuer, dalla panchina con 18 punti. Dall’altra parte abbiamo molti giovani che si sono fatti vedere. Il Rookie Derrick Williams entra dalla panchina per segnare 14 punti con 8 tiri, tanti quanto il nuovo arrivato, con l’anello al dito da Dallas, J.J. Barea. Top scorer dell’incontro saranno Beasley, 21 punti con 6 rimbalzi e il solito Love (Mr. double-double) che ai 21 punti aggiunge 15 sontuosi rimbalzi. Il tanto discusso Rookie spagnolo, Ricky Rubio fa vedere perché i compagni amano giocare con lui. Passaggi precisi, sia negli spazi che nel tempismo. Deliziosi. Entrando dalla panchina chiuderà con 6 punti, 6 rimbalzi, 7 assist, 2 recuperi e solo 1 palla persa, per un’ottima regia e ottime assistenze ai compagni, Love in primis. Da ricordare la migliore giocata della notte, passaggio al bacio di Rubio per l’alley-oop di Williams. Tra Rookie ci si intende bene direi.
Risultato finale: 96-117 Minnesota Timberwolves

Saturday, December 17, 2011

NBA is back

L’NBA e tutto il suo fantastico mondo è tornata. Show, business, ma soprattutto grande basket. La preseason è iniziata questa notte con 4 partite: i Pistons ospitavano i Cavs, Phila giocava contro i Wizards, i rimaneggiati Hornets a Memphis e (un remake playoff, seppur primo turno) i Bulls dai Pacers.

Cleveland batte Detroid grazie alla prima scelta del draft 2011, Kyle Irving. Irving entra dalla panchina ma sarà il secondo migliore realizzatore della notte, la sua prima notte, con 21 punti in 27 minuti scarsi. Dall’altra parte in evidenza Ben Gordon con 17 punti, un Monroe da 12 più 13 e soprattutto Austin Daye con 18 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate.
Risultato finale: 91-87
Cleveland Cavaliers

Washington ospitava i 76ers. Nella serata no di Iguodala, terminerà con 0 punti e 7 tiri in 20 minuti, ci pensa la panchina a portare la squadra ad una vittoria con uno scarto di 25 punti. Oltre a Brand, Hawes e Holiday (11, 14 più 9 e 12 rispettivamente), avranno Evan Turner con 16 punti e 7 rimbalzi e l’MVP della partita, un Louis Williams da 19 punti con 7/10 dal campo in 20 minuti tondi. Sull’altra sponda solo Blatche in doppia cifra, con 18 punti, mentre McGee sfiora la doppia doppia con 9 e 8. Wall avrà solo la miglior giocata della notte a conforto.
Risultato finale: 103-78
Philadelphia 76ers

Passiamo dove ci sono gli orsi e troviamo i calabroni a dominarli. Vittoria per 97 a 90. Belinelli parte titolare e gioca quasi 30 minuti. Come Jarret Jack, con l’unica differenza che segna solo 9 punti contro i 24 (top scorer della notte), a cui aggiunge 6 assit e 6 rimbalzi del play Hornets. Degna di nota il buzzer beater di Zach Randolph alla prima sirena con l’unica tripla, tentata e segnata, della sua partita. Rudy Gay si è ripreso dall’infortunio giocando 25 minuti abbondanti per 15 punti.
Risultato finale: 97-90
New Orleans Hornets

Arriviamo infine nell’Indiana, dove sono ospiti i Bulls. Remake del primo turno ad Est degli scorsi playoff. Indiana, memore quella serie dove Rose dominò, parte subito a razzo con un parziale di 6-0 e 2 falli commessi da Rose nel primo minuto e 47. Il massimo vantaggio verrà toccato a 5 minuti dalla prima sirena con 21-9 per Indiana. Il quarto terminerà 33-22 Pacers. Tutti gli starter di casa andranno in doppia cifra, con Hansbrough e George in doppia doppia. D’altro canto i Bulls oltre a Noah, Rose e Deng, hanno anche una certa panchina. 15 per Watson e 12 per Gibson, a cui basta il secondo parziale per portarsi avanti 52-47 per poi controllare nella restante metà della partita.
Risultato finale: 95-86
Chicago Bulls


Wednesday, December 14, 2011

HTC Sensation XL

La confezione di Sensation XL nasconde una gradita sorpresa : le cuffie Monster Beats Audio by Dr. Dre. Si tratta degli auricolari in-ear più alla moda del momento, ma non che non fanno della moda l’unico punto a loro vantaggio. Le cuffie sono realmente di qualità ottima e valgono tutti i 100€ a cui sono solitamente vendute. Le cuffie sono fornite con una comoda bustina e molti adattatori per i gommini delle cuffie in-ear. Troviamo inoltre alimentatore e cavo microUSB.
Lo smartphone è costruttivamente molto buono. Soffre di un paio di piccole ingenuità: una chiusura che lascia una minuscola fessura (non fastidiosa, ma brutta da vedere per i perfezionisti) e una forma che fa scivolare più del voluto lo smartphone in mano. La scocca posteriore costituita quasi interamente in metallo e questo ne aumenta però la qualità costruttiva.
Il processore è da 1,5GHz, ma non è un dual core. Troviamo poi 1GB di RAM e 16GB di memoria interna non espandibili. Un peccato per uno smartphone che fa della multimedialità il suo punto forte. La fotocamera è da ben 8Megapixel ed è presente anche una webcam frontale. Non mancano tutti i sensori e i chip per la connettività del caso, anche se manca una uscita HDMI.
Lo schermo di Sensation XL è la vera rivelazione di questo prodotto (insieme all’audio in abbinamento alle cuffie Beats). La risoluzione rimane sempre 480 per 800 pixel (quindi inferiore anche a quella di Sensation XE con schermo di dimensioni inferiori), ma non per questo sfigura. Il display è in tecnologia SuperLCD, che non aveva mai reso bene come su questo Sensation XL. I colori sono molto fedeli, la luminosità altissima e la resa così alta è data dalla sua estrema vicinanza al vetro del telefono. Anche la risoluzione non sfigura affatto e anzi immagini e video appaiono ben definiti, anche se sicuramente una risoluzione superiore avrebbe reso questo schermo a tutti gli effetti perfetto.
A conclusione possiamo anche far notare che lo schermo non trattenga nessun tipo di impronta, facendo aumentare l’impressione dello schermo di ottima qualità.
Il software è sempre quello Sense di HTC (ora alla versione 3.5): ottimo. Grande integrazione con i social network, fluidità impareggiabile ed effetti grafici (come quelli del meteo) fantastici. Anche i software aggiuntivi sono tutti di ottima qualità e ognuno da un valore aggiunto allo smartphone stesso (Azioni e Email solo per far un esempio).
Il browser è molto fluido e supporta pienamente Flash Player. Anche lo zoom è fluido. L’unica mancanza sembra però essere l’impossibilità di visualizzare con il browser di default siti in versione mobile che funzionano solo in modalità full.
Il lettore musicale si è evoluto ancora (in onore di Beats Audio) arrivando a raggiungere quasi la perfezione. Peccato invece per il lettore video che non supporta filmati mp4 HD e mkv. Funzionano invece benissimo gli avi in divx.
Molto buona l’autonomia. Il suo punto forte sembra essere il bassissimo consumo quando il telefono è inutilizzato. Con un uso medio siamo arrivati quasi a due giorni di autonomia, senza però mai utilizzare il lettore musicale con tecnologia Beats che ovviamente pesa molto sul consumo totale.
Il prezzo risulta ancora un po’ alto e questo è dovuto in parte anche alla tipologia di cuffie in dotazione. 525€ per il modello con cuffie in-ear e 605€ per la versione con cuffie standard.

 Video recensione:

Tuesday, December 13, 2011

Redesign Twitter

Twitter ha presentato il suo nuovo design, rinnovato nell'aspetto e con nuove funzioni. Novità sia nell’ambiente browser che nelle apps per Android e iPhone.
La novità più evidente è l'introduzione di nuovi tasti di navigazione che grosso modo ricalcano le tab di navigazione già esistenti, ma con una nuova grafica. C'è infatti, il tasto "home", facilmente distinguibile in quanto rappresenta proprio una casa, attraverso cui si accede alla propria timeline che contiene i cinguettii degli utenti di cui si seguono le attività. Sempre in questa pagina dovrebbe essere possibile visualizzare tutti i contenuti condivisi dagli utenti che si seguono in quanto Twitter afferma di aver migliorato la funzione che permette di aprire foto e video caricati direttamente nella colonna laterale di questa pagina. Accanto ad esso ci sono simboli univoci per indicare la sezione con le menzioni (@), quella per vedere di che si sta parlando sul social network (#) che unisce la precedente sezione trending topic con Top Stories e utenti consigliati, e quella per accedere al proprio profilo, che contiene anche i messaggi diretti ricevuti e inviati.Ancora una volta, poi, ripensando la sua piattaforma il tecnofringuello cerca di trovare un modo per monetizzare il successo di pubblico: ora lo fa provando ad introdurre un nuovo tipo di profilo specificatamente pensato per il marketing. Sono state introdotte nuove pagine brand, che permettono al responsabile di un marchio o di un'azienda di impiegare un'immagine più grande e di mettere in evidenza uno specifico cinguettio (un tweet sponsorizzato, strumento già introdotto nelle versioni precedenti della piattaforma) che si espande quando un utente apre per la prima volta la sua homepage. Alcune società rinomato hanno già intrapreso questa strada.Accanto alle novità visibili attraverso la sua piattaforma, poi, Twitter ha introdotto anche funzioni per agevolare la sua presenza su siti diversi: la principale è rappresentata dalla possibilità di embeddare un cinguettio all'interno di un sito terzo con tanto di tasti per rispondere, re-twittare, esprimere la propria preferenza per il tweet oppure seguire direttamente il suo autore. Questa opzione è attiva al momento sulle piattaforme WordPress e Posterous Spaces.Sempre da siti diversi da Twitter, poi, vi sono ora due tasti per interagire direttamente con l'account di un autore oppure per interagire con un topic contrassegnato da un hashtag. Cliccando sull’hashtag #newtwitter si può vedere che ne pensano gli utenti, del nuovo look di Twitter. C’è chi, piuma a parte al posto della penna, si sente spaesato per via della grafica invertita, chi si lamenta perché con i nomi che appaiono prima dei nickname non riconosce più nessuno e chi invece accoglie con entusiasmo la nuova interfaccia. E quelli a cui, come riporta Mashable, il nuovo look del social network sembra ricordare quello di Facebook.

Thursday, December 8, 2011

Acer Liquid Express

Acer non ha molti dispositivi Android, ma il Liquid Express è un’eccezione, con integrata una sorpresa: il chip NFC. Esteticamente è quasi identico al Liquid Mini, anche se più grande rimane utilizzabile con una mano. Processore da 800MHz, 512MB di RAM e 150MB di memoria interna non sono certo le migliori caratteristiche, e avrebbero potuto far contenere maggiormente il prezzo. Troviamo in compenso il chip NFC. Ottimi colori e risoluzione da 320x480 sono adeguate per un 3,5 pollici. La risposta del touchscreen invece non sembra essere migliorata rispetto ai precedenti modelli. I software Acer hanno ancora un margine enorme per migliorare. La barra delle notifiche è tornata in alto, il launcher arriva fino a 7 schermate, comprendendo anche widget. La fluidità invece lascia a desiderare. Installando Launcher Pro, qualche problema viene risolto. Con l’aggiunta di software alternativi non si rallenta particolarmente il dispositivo. Il browser risulta rallentato nelle operazioni di zoom. L’autonomia invece non è quella che è diventata uno standard. É superiore alla giornata, anche se bisogna scordarsi di finire due giorni pieni. Per il tipo di smartphone, 249€ sono tanti.

Video recensione:

Wednesday, December 7, 2011

HTC Explorer

Confezione classica HTC: smartphone, batteria, cavo microUSB, alimentatore, cuffie e gommini, microSD (2GB). Modello molto compatto e uno dei più solidi per le sue dimensioni. Non utilizza materiali pregiati, ma il risultato è comunque un dispositivo robusto. Processore da 600MHz, con 384MB di RAM. Fotocamera da 3.15 Megapixel. Non un dispositivo di fascia medio-alta, come si può intuire dallo scarso processore, ma per ridurre i costi, questo ed altro. Schermo da 3,2 pollici è il massimo della compattezza. Risoluzione comunque buona, con un 320x480 che fa vedere del buon contenuto, specialmente nella navigazione web e per i contenuti multimediali. L’interfaccia è stata realizzata con una versione ridimensionata di Sense, con nuovi widget, collegamenti rapidi e relative notifiche. La base è comunque HTC, con l’ottima integrazione ai social network (senza Twitter però...) e con software aggiuntivi. Processore e la mancanza di Adobe Flash Player non assicurano una navigazione fluida, ma la risoluzione impedisce un’esperienza troppo spiacevole della navigazione su internet. Invece Explorer punta sul suo lato multimediale. Radio FM, buon lettore musicale e supporto ai video divx, che si vedono con una fluidità ottima. L’autonomia, ormai standard, è quella della giornata. Costa 199€, troppo se si considera solo la parte hardware del dispositivo, ma giustificato se si controlla la bontà costruttiva e del software di HTC.

Sunday, December 4, 2011

Android Gingerbread


Frammentazione Android (click per ingrandire)
Android avanza. Non si ferma. Dopo essere diventato l’OS più diffuso al mondo, il robottino verde continua sul suo inesorabile cammino verso l’omogeneità. La frammentazione di questo OS non è una novità. Ciò è dovuta alla sua “adattabilità”.
In contemporanea all’uscita di Ice Cram Sandwich 4.0, che promette di riunificare smartphone e tablet, nuovi dati vengono rivelati. A quasi un anno dal suo rilascio, Gingerbread supera il 50,1% dei dispositivi, ovviamente arrivando ad essere il più diffuso. Il mese scorso questo dato era al 43,9%.
Froyo 2.2 si trova su più di un terzo dei dispositivi attivi con il 35,3% di diffusione, Eclair 2.1 ci mostra un più rasssicurante 9,6% dopo quasi due anni di onorato servizio ed Honeycomb 3.0 rimane relegato al suo misero 2,4% causa la sua restrizione ai soli tablet e la non disponibilità open-source fino a poche settimane fa.
C’è ancora tanto da fare, ma la crescita avverrà molto più velocemente che in passato: al contrario di Honeycomb, Ice Cream Sandwich unifica smarthpone e tablet ed è open-source sin dal suo rilascio. Ciò permette ai produttori di lavorare all’implementazione sui propri hardware molto presto. Inoltre, e forse l’aspetto più interessante, questa sua natura open-source sta permettendo alla community di sviluppatori indipendenti di lavorare al codice sorgente, tanto che in diversi casi in molti hanno già rilasciato delle versioni alpha delle loro ROM!
Detto questo,ci si può aspettare che ICS raggiungerà percentuali di diffusione mai ottenute prima, e con una rapidità senza precedenti.           

Saturday, December 3, 2011

Redesign You Tube

Cambia il design di YouTube. Evidente già dall'homepage, con nuovi template dedicati ai canali e molta più integrazione con i social network. Cambio esteteico già preannunciato da qualche settimana.
Homepage che viene ora visualizzata su tre colonne. Le informazioni sull’account connesso, i canali a cui si è iscritti e per aggiungerne di nuovi sono a sinistra. Al centro le novità dei canali dove si è iscritti e a destra i video consigliati. Nella colonna di sinistra vi sono collegamenti ai social network quali Facebook e Google Plus per una maggiore considivione sociale.
Altra aggiunta è quella della divisione in categorie delle iscrizioni, permettendo così una maggiore organizzazione dell’account. È inoltre possibile gestire più account e passare da uno all’altro con il tasto “cambia account”.

Saturday, November 26, 2011

Diaspora

Diaspora logo
Il 15 settembre 2010, quattro studenti universitari (Maxwell Salzberg, Daniel Grippi, Raphael Sofaer e Ilya Zhitomirskiy, recentemente scomparso) davano il via, rilasciando il codice, a Diaspora, il primo social network open source. È imminente la beta del servizio, che promette tante novità.
Perchè un altro social network?
Diaspora è nata per proporre un'alternativa ai grandi social network già esistenti. In seguito alla nascita degli altri social network penso che ci sia stato il bisogno di una gestione più rispettosa dei dati degli utenti e quindi della loro privacy (cosa che Facebook si sta affrettando a fare in questo ultimo periodo con scarsi risultati). L'utente ha sentito il bisogno di non sentirsi semplicemente un dato statistico da vendere al migliore offerente, quindi dare vita ad un social network libero che non sottostasse alle leggi di una società centralizzata è stata la logica conseguenza.
Come funziona Diaspora?
Tutti i dati degli utenti non risiedono in server centrali come avviene per gli altri social network, ma i loro dati vengono distribuiti geograficamente nel mondo. La registrazione avviene su un solo server, e su quello soltanto l'utente si può loggare e su quello soltanto risiederanno i propri dati o quanto pubblicherà. Se un utente vuole crearne uno proprio, può farlo rimanendo in contatto con i propri amici registrati su quel server o con quelli di tutto il mondo.
Si evita la ridondanza per privilegiare la privacy: tu sei su un server e i tuoi dati sono solo su quello. Un utente sceglie dove registrarsi in base a diversi elementi quali, ad esempio, la fiducia che ha nel gestore del server o in base alla vicinanza geografica. L'utente ha anche la possibilità di effettuare dei backup, nel caso dovesse succedere qualcosa evita la perdita di ciò che ha pubblicato. È un ibrido tra funzionalità scelte di Twitter e Facebook, quindi assodate nei social network, ma è dotato anche di caratteristiche nuove e originali.
Essendo un'alfa, Diaspora è ancora su invito ma ci si può registrare anche senza su alcuni server. Come mai questa scelta?
In effetti, essendo open source sarebbe bastato cambiare una riga di codice e renderlo disponibile a tutti, ma per quel che riguarda JoinDiaspora che è il server dei fondatori si aspetta che i tempi siano più maturi prima di aprirlo a tutti. È una scelta dovuta a motivi tecnici. Quando è stato lanciato il servizio, il codice non era particolarmente testato e inoltre il server (JoinDiaspora) avrebbe potuto avere dei problemi se ci fossero stati tanti utenti sopra. Così è stato deciso di limitare le iscrizioni per migliorare e ottimizzare il funzionamento della piattaforma. Con la nascita di altri server si è potuto differenziare il servizio.
L'interfaccia somiglia molto a quella di Facebook, ma "dentro" cosa c'è di diverso?
Non bisogna guardare alla veste grafica, all'interfaccia utente, quello che lo rende diverso in maniera significativa è la decentralizzazione della rete. La libertà di poter scegliere il server sul quale iscriversi per esempio. L'elemento fondamentale è il codice aperto e quindi, volendo, possiamo avere la possibilità di sapere davvero cosa fa mentre lo usiamo! Poi la rete distribuita prospetta il ritorno a Internet libera e senza frontiere. E infine, ma non meno importante, dietro a Diaspora non c'è una corporation che controlla i propri iscritti. Al massimo potrebbe succedere per un server, è vero, ma ciò non significa controllare l'intera rete.
Dal punto di vista dell'utente cosa lo differenzia dagli altri social network?
Importante è il fatto che l'utente sia una parte attiva. Può influire sullo sviluppo, correggere i bug se ne ha le competenze, senza aspettare che ci siano nuove feature, o che qualcuno lo faccia per lui o semplicemente discutendo, partecipando o proponendo. L'utente appunto non è solo un utilizzatore finale ma partecipa attivamente.C'è ad esempio il forum, il wiki, la traduzione, la possibilità quindi di essere propositivi e anche e non ultimo di poter creare un nuovo server. Su Diaspora ci sono impostazioni intenzionalmente semplicissime che ti permettono di sapere quello che fai e di poterlo fare facilmente. È vero, si può dare a un utente la possibilità di personalizzare ogni dettaglio, ma più impostazioni ci sono più è difficile capire le conseguenze delle scelte che si fanno. L'utente resta in possesso dei dati, il che non è una cosa così ovvia ormai. Io posso caricare una foto su Diaspora e sapere che rimarrà mia, nel senso che nessuna società potrà farne uso senza il mio consenso. La cancellazione dei dati è definitiva. Devo dire che la comunità è ancora piccola ma frizzante. E poi, come è fisiologico che sia, ci sono ancora una pioggia di bug.
Cosa è richiesto a chi voglia contribuire?
La conoscenza di Ruby on Rails, un framework per applicazioni web molto semplice, e javascript. Ci vogliono anche persone che installino nuovi server per aiutare ad ampliare la rete e a studiarne il comportamento. Non serve comunque essere sviluppatori, anche chi non sa programmare riesca a fare la sua parte in tanti modi perchè bisogna anche pensare a cosa serve, come proporre agli utenti, come promuovere e quindi non servono solo competenze informatiche. Il progetto deve essere supportato anche in questi modi.
Perchè gli utenti dovrebbero preferire Diaspora agli altri social network?
Se hanno a cuore la privacy trovano terreno fertile e questo rappresenta un motivo non indifferente per sceglierlo; e poi il fatto di poter essere parte attiva e non dei semplici utilizzatori.
Per sentirsi in una comunità, cosa che succede di rado in altri social network: anche se non ci si conosce di persona ci si interessa ai nuovi utenti e li si aiuta, si condividono esperienze, ci si consiglia. Soprattutto poi, per le impostazioni semplici e la qualità dei server.
La beta sarà rilasciata a breve: e i bug? E le novità?
Per quanto riguarda i bug direi che la sincronizzazione tra server non è perfetta, è difficile vedere i tag che sono sui diversi server, trovare le persone a volte è difficoltoso e in passato non si vedevano i post tra server diversi o arrivavano in ritardo. È un problema conosciuto nei sistemi decentralizzati, dove c'è uno scambio di messaggi tra server. Se un server è down per una qualche ragione, trascorso un certo periodo il messaggio viene perso. Però sono in arrivo alcune nuove funzionalità, una è quella di poter bloccare le persone. Inoltre già qualche mese fa è stata implementata una estensione per Google Chrome, chiamata Diaspora Publisher, che permette di condividere articoli o siti web sul proprio profilo di Diaspora. Infine è stata sviluppata la chat testuale e la videochat che presto saranno disponibili. Questi progetti sono stati presentati al Google Summer Of Code 2011 e il giorno dopo erano già stati copiati dagli altri social network. Questo ci mostra la differenza che passa tra l'avere uno stuolo di sviluppatori a disposizione e uno solo che lavora a un progetto. I bug sono aumentati perchè, con l'avvicinarsi della beta, sono state inserite velocemente delle nuove funzionalità che devono essere ancora stabilizzate e che hanno anche creato, in alcuni casi, delle regressioni. La novità maggiore sono gli "aspetti" che sono stati proposti anche su Google+ e Facebook, ma che sono nati su Diaspora e restano un aspetto fondamentale di questo social network. Si tratta dell'equivalente delle cerchie di amici o dei gruppi. Non sono pubblici e servono a scegliere con chi condividere i post, in base agli aspetti della nostra vita.
Quali sono i punti di forza dei social network più famosi, e in cosa devono essere migliorati o potenziati rispetto a Diaspora?
Il punto di forza degli altri social network è la quantità di utenti. Un utente di solito si iscrive dove trova gli amici mentre su Diaspora difficilmente, per ora almeno, si trovano persone che si conoscono nella vita reale. La potenza di Facebook è l'enorme numero di utenti è poi la semplicità di creare un circuito di discussione e condivisione. Il punto debole di questa rete è il modello di business che consiste nella profilazione e nella raccolta dei dati e non si può migliorare, perchè Facebook vive solo di questo: è la sua ossatura. Inoltre non va trascurato il numero degli sviluppatori ed esperti marketing che ci lavorano. È difficile, con questi presupposti trovare punti che possono essere migliorati salvo quelli che riguardano la sfera privata. Infatti il network è stato ottimizzato a misura dell'utente, tranne che in quei settori che sono funzionali proprio alla famigerata raccolta di dati.
In che modo Diaspora dovrebbe fare la differenza?
Diaspora non è nata per distruggere o soppiantare gli altri social network, ma per dare la una possibilità di scelta che mancava. La differenza la sta già facendo e lo dimostra il fatto che Google+ e Facebook l'abbiano copiata. Se consideriamo che è solo un'alfa la cosa non è indifferente. Quante alfa ci sono che hanno influenzato colossi quale è Facebook? Per la qualità del servizio che offre. Inoltre, essendo un progetto open source, si può contribuire e guardare all'interno e vedere cosa accade al contrario di quanto avviene negli altri social network a cui bisogna affidarsi e fidarsi.
La tecnologia ci aiuta a tenere il ricordo di eventi che altrimenti dimenticheremmo. È una forma di memoria artificiale che aiuta la nostra. Quelli di Facebook hanno interesse a mantenere tutti i dati che riguardano gli utenti per poterli reperire e riutilizzare, hanno infatti il controllo totale su quanto pubblicato che non si possiede più dal momento in cui si condivide.
Diaspora cancella effettivamente i dati che vogliamo cancellare e questo lo sappiamo perchè il codice è aperto e vediamo le operazioni che vengono svolte. In verità è Internet che ci pone davanti a questa novità perchè le informazioni che mettiano online anche involontariamente rischiano di rimanerci per sempre. Si possono fare cose di cui ci si può pentire in futuro o pubblicare dati che vengono visti da chi non vogliamo. Non è giusto dover essere sempre pronti a rispondere della nostra vita privata a meno che non sia una cosa legalmente rilevante. I social network non danno garanzia che il passato sfumi e potenzialmente potrebbe anche essere usato contro di noi. Può succedere anche su Diaspora, ma il fatto che le informazioni siano suddivise su aspetti le rende più sicure per la vita di tutti i giorni. È interesse di tutti che ci siano piattaforme di social networking che non solo diano la possibilità di cancellare i dati, ma che anche abbiano a cuore in tutto e per tutto le necessità dell'utente.
La nostra epoca è quella in cui le persone tendono ad aver voglia di mettersi in mostra, ma è riduttivo ritenere che i social network abbiano successo a causa del fatto che le persone abbiano bisogno di mettersi a nudo. Un social network è uno strumento molto variegato per comunicare e informarsi, un mezzo usato anche molto per moda e quindi non si può ridurre il successo dei social network alla questine del narcisismo, è una forzatura. È vero anche che i social network sono una forma di comunicazione complessa rispetto a quanto per esempio può essere una chat, per cui con il primo finisci per trasmettere tante informazioni personali a più persone di quante in realtà vorresti. È proprio questo eccesso di condivisone che fa guadagnare e quindi l'utente è incentivato a condividere. A conti fatti potrebbe non essere una scelta. Gli strumenti ci sono, dipende dall'uso che se ne fa, non serve mettersi a nudo e Diaspora non lo richiede né lo impone. Non c'è nessuna restrizione e non vengono chiesti dati personali, si può essere chi si vuole, anche una persona diversa da quella che si è realmente. Negli altri social network invece non possono essere inseriti dati diversi da quelli reali perchè non si possono vendere dati inventati quindi tutto deve essere associato alla vera identità di una persona. Ci sono due aspetti fondamentali per cui i social network hanno successo: uno è che molti utenti sono appagati dal riscontro che hanno in Rete, e l'altro motivo è che le persone hanno bisogno di svago e di divertimento e di stare a contatto con gli altri. Un altro aspetto è che stare su queste reti è molto rassicurante. Nell'ambito dei nostri contatti è facile che si crei una cerchia di persone più ristretta, di quelli che la pensano esattamente come noi, con gli stessi punti di vista o esperienze simili. Così una rete che, potenzialmente, ti potrebbe aprire al mondo, rischia di avere l'effetto opposto, perché puoi sempre evitare il confronto con chi la pensa diversamente. Nella vita reale è raro trovarsi in un contesto così plasmabile a piacere.

Lockout NBA finito!

L'NBA riparte.

Sembra che ci sia un’intesa tra giocatori e proprietari. La probabile soluzione sarebbe: stagione ridotta, da 66 partite (invece che 82), con primo incontro il 25 dicembre. Dopo 149 giorni di digiuno, tutti dicono: “Era ora!”.
Dopo 15 ore di meeting, la mattina alle tre di New York, si è trovato un accordo. Naturalmente prima di ufficializzare è necessaria la votazione dei proprietari e dei sindacati (dove basta la maggioranza semplice), che però appare come una formalità.
L’accordo è sommario, ci sono ancora delle questioni da limare. Si partirà il giorno di Natale, ogni squadra disputerà 66 partite invece delle 82 canoniche. Ora tutto il movimento si rianima. Il sindacato ritirerà l’azione legale nei confronti della NBA, a cui seguirà la votazione generale dell’accordo di massima. Sorprese a parte, c’è bisogno del “sì” da parte del 50% +1 dei giocatori e dei proprietari (dei quali servono solo 15 su 29 perché i New Horleans Hornets sono controllati direttamente dall'NBA). Il commissioner Stern crede che i proprietari approveranno nella giornata di sabato, per i giocatori è un po’ più complicato. Salvo inaspettati ritardi, il 9 dicembre inizieranno i training camp.
L’accordo per la divisione della “torta” sembra essere del 50-50 (anche se sembra che alla fine i giocatori abbiamo ottenuto una frazione in più dei proprietari).
Ci saranno delle ovvie corrrezioni al calendario. Quest’ultimo però si aprirà con la visita dei Boston Celtics ai New York Knicks, incontro al quale seguirà il rematch della finale tra Miami e Dallas. Infine, a chiudere la giornata, la sfida tra i Los Angeles Lakers e i Chicago Bulls dell'MVP Derrick Rose.

Friday, November 25, 2011

Samsung Galaxy W

Partendo dalle dimensioni contenute, favorendo l’utilizzo giornalieri con una sola mano, passando alla cover in plastica e arrivando alla porta microUSB coperta, il risultato è un’ottima struttura di base, solida. CPU da 1.4GHz, 512MB di RAM e 2GB di memoria interna sono le caratteristiche hardware principali. La fotocamera è da 5 megapixel e presenta una webcam frontale. Invece non sono previste connessioni differenti da microUSB e bluetooth. La risoluzione dello schermo è di 480x800 pixel, che con i suoi 3.7 pollici sono 250 dpi. Ottima definizione. Il nuovo TouchWiz (solo quello vecchio era una garanzia di qualità) presnta delle funzioni aggiuntive, come i tasti rapidi nella barra delle notifiche, senza però appesantire il sistema. Di base, oltre al Market Android, abbiamo il Samsung Apps, Music Hub, Social Hub, gestore di attività, Polaris Office e un editor fotografico. Il browser non è molto reattivo nello scrolling e nello zoom, perché i suoi punti di forza sono fluidità e velocità di caricamento delle pagine. Il prezzo è un altro punto a favore di questo smartphone Android, solo 299€, sotto la media di tutti i concorrenti di fascia. La batteria garantisce tranquillamente la giornata lavorativa.

Segue una videorecensione:

Thursday, November 24, 2011

Sony Ericsson Xperia Active


Nella confezione è presente: alimentatore, cuffie con adattatori, cavo microUSB, laccio in plastica e custodia da braccio. La prima cosa che salta all’occhio vedendolo è la sporgenza forata. Nulla di preoccupante, è stata pensata per il laccio abbinato, che riempirà completamente lo spazio. Ad alcuni potrebbe non piacere. In mano il dispositivo risulta solido. Per levare la cover, che risulta ben salda, è necessario aprire la porta microUSB e il jack audio. All’interno se ne troverà una ulteriore. Hardware allineato con la concorrenza di fascia media. 320MB la memoria interna, 512MB la RAM e 1GHz di CPU. Fotocamera da 5 megapixel. Lo schermo da 3 pollici rende bene i colori e possiede una risoluzione di 320x480. L’intefaccia predefinita è ben legata allo schermo di dimensioni ridotte, ma nonostante sia diventato fluida pecca ancora in alcune funzioni (si può risolvere con un launcher alternativo). Rispetto a quello che ci si potrebbe aspettare da uno smartphone così compatto, è abbastanza veloce. Inoltre Flash Player è già presente con la sua ultima release. Il prezzo non è dei migliori, infatti viene lanciato a 349€. L’autonomia vi permette di arrivare tranquillamente a fine giornata, con qualche ora di avanzo.

Ecco una videorecensione:

Sunday, November 20, 2011

Eurolega classifica giornata 5

Girone A
P
SquadraPuntiGiocateVintePerse
1Caja Laboral6532
2Cantù6532
3Ülker6532
4Olympiacos4523
5Bilbao Basket4523
6Nancy4523

Girone B
P
SquadraPuntiGiocateVintePerse
1CSKA10550
2Panathinaikos6532
3Unicaja Malaga6532
4Ghp Bamberg4523
5Zalgiris Kaunas2514
6KK Zagreb2514

Girone C
P
SquadraPuntiGiocateVintePerse
1Maccabi Tel Aviv8541
2Real Madrid6532
3Efes Pilsen6532
4Olimpia Milano4523
5Partizan Mobtel4523
6Spirou Basket Charleroi2514

Girone D
P
SquadraPuntiGiocateVintePerse
1FC Barcelona10550
2Montepaschi Siena8541
3Unics Kazan6532
4Galatasaray4523
5Union Olimpija2514
6Prokom Trefl0505