Gli
ultimi dati che sono stati svelati da Facebook sono che il 99% degli
utenti sarebbe protetto giorno e notte dallo spam. Questo è stato
raccontato dagli ingegneri di Palo Alto parlando delle performance
del network di difesa Facebook Immune System (Fis). Per metterlo in
piedi ci sono voluti 3 anni. Il nucleo è costituito da algoritmi di
ricerca che scandagliano ogni angolo di Facebook. I numeri sono da
capogiro. Ogni giorno il sistema controlla ognuna delle 25 miliardi
di azioni compiute dagli 800 milioni di iscritti. Nei picchi di
attività, gli algoritmi analizzano 650 mila contenuti al secondo. Il
metodo è quello di cercare insiemi di parole chiave che affollano i
messaggi spam e di bloccare le attività sospette. Il sistema è
controllato da circa 30 persone, ma vista la necessità di
intervenire 24 ore al giorno, il sistema funziona in modo autonomo.
Anche se il Fis stimano che le vittime sono solo dell'1% non
significa che il social network sia inespugnabile. Spesso, infatti,
gli utenti si fidano istintivamente di messaggi spediti da conoscenti
a familiari. Questa fiducia è un'opportunità d'oro per lo spam. La
barriera di algoritmi potrebbe essere inefficace di fronte a
strategie simili al phishing. Ci sono stati studi a riguardo ai
social bot. Si tratta di programmi automatici che gestiscono falsi
account Facebook che esplorano il social network per stringere
amicizia con utenti casuali. Quello che è incredibile è che una
persona su cinque accetta queste richieste. Una volta fatto questo
primo passo, gli account fasulli selezionano tutti gli amici degli
amici, i quali accettano addirittura ad una percentuale del 60%.
Conti alla mano, in sette settimane 102 bot hanno stretto amicizia
con 3000 persone, avendo accesso a 46 mila indirizzi email e 14 mila
indirizzi di casa. Morale: mai fidarsi degli amici degli amici.