Sunday, October 16, 2011

Social media revolution

 Tutto comincia con l'avvio del progetto da parte dell'agenzia governativa statunitense DARPA nel 1958 (in risposta al lancio del satellite Sputnik sovietico). Nata per scopi militari, è proprio da qua che deriva l'idea di rete e il conseguente web. Siamo in piena guerra fredda, che è stata combattuta su piani alternativi a quelli canonici militari, quali lo sviluppo scientifico e lo sport. Per essere sempre pronti ad eventuali attacchi sovietici, gli USA instaurarono questa agenzia governativa con il compito di sviluppare tecnologie difensive efficaci. Una delle prime idee fu quella di realizzare una rete per le comunicazioni militari che non si danneggiasse e resistesse ad eventuali attacchi, anche nucleari, sovietici. Da qua partono gli studi che in seguito realizzeranno ARPANET, la prima rete, per scopi militari, al mondo, che collegava 23 computer tra loro. In seguito anche alla fine delle guerra fredda con il crollo del muro di Berlino, questa rete verrà poi resa globale e utilizzata per ricerche e per la nascita di Internet. Nel 1990 ARPANET viene definitivamente chiusa, sostituita da Internet e le sue pagine HTML (linguaggio per l'implementazione delle pagine stesse). Il world wide web si sviluppa proprio con l'apparizione di Internet. L'idea del CERN era quella di poter collegare tramite link pagine diverse, per permettere una navigazione grafica del contenuto delle pagine presenti in rete. Se inizialmente il web era solo statico, privo di cambiamenti e contenente solo informazioni, senza l'opportunità reale di creare pagine o siti web da parte di tutti, ora invece con l'avvento del web 2.0 è tutta un'altra storia. La chiave di lettura di questa evoluzione è l'interazione dell'utente con il web. In conseguenza a questo sono nati i social media. Che siano utilizzati per il social networking, reference, personal music, condivisione di foto e video, realtà virtuale, bloging e microbloging, non è importante al livello dell'impatto che hanno avuto tutte queste sfumature del concetto di interazione e collegamento tra utenti e gruppi di utenti. È stato radicalmente rivisto il modo in cui le persone apprendono, leggono e condividono le informazioni e i contenuti. Per questo la considero una rivoluzione. Perché sconvolge l'approccio delle persone all'informazione e alla comunicazione. Internet, il web 2.0 e i social media cambiano alla radice la società, il modo di vivere, di fare azioni quotidiane. Per questo sono convinto che chiamarla rivoluzione, seppur in atto, sia corretto.