Tutto comincia con l'avvio del progetto da parte dell'agenzia governativa statunitense DARPA
nel 1958 (in risposta al lancio del satellite Sputnik sovietico). Nata
per scopi militari, è proprio da qua che deriva l'idea di rete e il
conseguente web. Siamo in piena guerra fredda, che è stata combattuta su
piani alternativi a quelli canonici militari, quali lo sviluppo
scientifico e lo sport. Per essere sempre pronti ad eventuali attacchi
sovietici, gli USA instaurarono questa agenzia governativa con il
compito di sviluppare tecnologie difensive efficaci. Una delle prime
idee fu quella di realizzare una rete per le comunicazioni militari che
non si danneggiasse e resistesse ad eventuali attacchi, anche nucleari,
sovietici. Da qua partono gli studi che in seguito realizzeranno ARPANET,
la prima rete, per scopi militari, al mondo, che collegava 23 computer
tra loro. In seguito anche alla fine delle guerra fredda con il crollo
del muro di Berlino, questa rete verrà poi resa globale e utilizzata per
ricerche e per la nascita di Internet. Nel 1990 ARPANET viene
definitivamente chiusa, sostituita da Internet e le sue pagine HTML
(linguaggio per l'implementazione delle pagine stesse). Il world wide
web si sviluppa proprio con l'apparizione di Internet.
L'idea del CERN era quella di poter collegare tramite link pagine
diverse, per permettere una navigazione grafica del contenuto delle
pagine presenti in rete. Se inizialmente il web era solo statico, privo
di cambiamenti e contenente solo informazioni, senza l'opportunità reale
di creare pagine o siti web da parte di tutti, ora invece con l'avvento
del web 2.0 è tutta un'altra storia. La chiave di lettura di questa
evoluzione è l'interazione
dell'utente con il web. In conseguenza a questo sono nati i social
media. Che siano utilizzati per il social networking, reference,
personal music, condivisione di foto e video, realtà virtuale, bloging e
microbloging, non è importante al livello dell'impatto che hanno avuto
tutte queste sfumature del concetto di interazione e collegamento tra
utenti e gruppi di utenti. È stato radicalmente rivisto il modo in cui
le persone apprendono, leggono e condividono le informazioni e i
contenuti. Per questo la considero una rivoluzione. Perché sconvolge
l'approccio delle persone all'informazione e alla comunicazione.
Internet, il web 2.0 e i social media cambiano alla radice la società,
il modo di vivere, di fare azioni quotidiane. Per questo sono convinto
che chiamarla rivoluzione, seppur in atto, sia corretto.