Sunday, November 6, 2011

Ubuntu 11.10

Ubuntu 11.10 (Oneiric Ocelot) è la nuova release della distribuzione Gnu/Linux che completa la rivoluzione avviata con la versione precedente, rilasciata sei mesi fa e ora rifinita con stile. Diversi problemi che dava Unity, la nuova interfaccia grafica, sono stati risolti.
La principale innovazione resta comunque legata proprio alla grafica ed è rappresentata dall’inserimento delle “Lenti” per filtrare tutti i file del nostro computer, divisi in applicazioni, documenti e musica. La dashboard diventa così un potente strumento di ricerca. Questa funzione consente di filtrare i file fra quelli modificati di recente, per tipo e peso. Quando cerchiamo fra le applicazioni, possiamo filtrarle per ranking: da zero a cinque stelle, a seconda del giudizio che hanno ottenuto nel nuovo Ubuntu Software Center, che ha introdotto anche la possibilità di recensire. Quando cerchiamo un programma che non abbiamo, se è disponibile nel market di Ubuntu ci appare l’icona per scaricarlo con soli due click. Stesso discorso vale per la musica: se cerchiamo una canzone che non abbiamo possiamo comprarla da Amazon, o scaricarla gratis da altre fonti in caso sia stata rilasciata per esempio con licenza creative commons. Le Lenti ci aiutano inoltre a filtrare la musica per epoca e genere.
Dal punto di vista dell’ usabilità, con questa release aumenta la somiglianza a Mac Os X. Non perché l’animale simbolo questa volta è un gattopardo onirico o perché i bottoni delle finestre sono stati spostati a sinistra. Se Apple ha iCloud, Ubuntu ha Ubuntu One con 5 gigabyte di spazio gratuito per sincronizzare tutto via cloud (foto, video, musica), con tanto di app per Android, iPhone e iPad per lo streaming delle nostre canzoni. E se il Mac ha la Time Machine, Ubuntu ha integrato per la prima volta un sistema di backup, affidato a Déjà Dup, che consente backup locali di ogni tipo (in remoto, nel cloud, incrementali, con cifrazione e compressione dei dati).
Qualche piccolo difetto c’è ancora. Il menu di LibreOffice, la suite per l’ufficio erede di OpenOffice, che non si integra alla perfezione nella menubar. O la carenza di account su Gwibber, finalmente migliorato, ma limitato a Twitter, Identi.ca e Facebook. Magari non Google Plus, ma almeno LinkedIn ci avrebbe dovuto essere.
Dal punto di vista del software, finalmente Mozilla Thunderbird sostituisce Evolution come client email. Shotwell e Banshee sono sufficienti per gestire e ritoccare foto e ascoltare musica. Pitivi per l’editing video non è più incluso, ma è comunque supportato, così come Gimp per l’elaborazione delle foto, il browser Chromium e Flash. Per navigare di default c’è Firefox. Se non piace Unity, si può ora installare con semplicità Gnome Shell.
Per completare la propria Ubuntu è difficile prescindere dall’installazione di codec per audio e video. Ecco quindi nell’Ubuntu Software Center il pacchetto Ubuntu Extras per installare in un colpo solo il supporto per mp3 e altri vari formati audio (con il plugin GStreamer), i font Microsoft, Java runtime environment, Flash plugin e DVD playback.